Tempi moderni | Quali sono i Trend?

Quali sono le caratteristiche peculiari di questa particolare fase dell’economia mondiale?

La risposta non può essere univoca, tuttavia possiamo identificare quattro “mega trend”.

1. GLOBALIZZAZIONE

La progressiva riduzione delle barriere al commercio hanno reso il mondo quasi come un grande mercato domestico. La concorrenza è già globale e i potenziali consumatori e fornitori sono dislocati in diversi paesi, alcuni anche molto lontani geograficamente e culturalmente. Le imprese devono quindi sapersi misurare con un mercato che è sempre più grande sia in termini di spazi che di pressioni concorrenziali. L’internazionalizzazione diviene quindi non solo la chiave per il successo ma si pone come la strategia da percorrere. Per questo, forse lo slogan “piccolo è bello” va in parte rivisto in quanto la crescita dimensionale sembra essere, per lo meno in certi settori, un passaggio obbligato. Questo in riferimento non solo ai processi di produzione ma anche alle attività di ricerca e sviluppo.  

2. TEMPO

La competitività su scala globale impone un’accelerazione dei processi di produzione, di consumo e di innovazione. Manager e imprenditori devono quindi agire e prendere decisioni rapide al fine di saper rispondere rapidamente ai cambiamenti che si susseguono velocemente sul mercato.

3. ASIA

È da riconoscere la centralità dell’Asia… basti pensare che  attualmente ospita oltre il 60% della popolazione mondiale, con circa 3.8 miliardi di persone e che è destinata a diventare il baricentro della crescita mondiale nei prossimi vent’anni.

4. CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY

Dal modello orientato agli shareholders a quello orientato agli stakeholders

La questione, ampiamente dibattuta nella letteratura accademica, comporta un netto cambio di prospettiva che colpisce il modo di fare impresa e di relazionarsi con il mercato partendo dai prodotti e servizi offerti fino ad arrivare alle scelte organizzative e di relazione con il pubblico che comprende tanti soggetti, tra cui: clienti, fornitori, dipendenti, comunità locali, società, istituzioni, ecc. La responsabilità sociale d’impresa diviene quindi una fonte di vantaggio competitivo.

Cosa può fare l’Europa e soprattutto l’Italia in questo senso? A livello micro le imprese devono riuscire a mantenere un certo livello di flessibilità cercando però di raggiungere delle dimensioni di scala tali da consentirle il raggiungimento di vantaggi competitivi sostenibili poiché basati su maggiori sforzi in ricerca e sviluppo. Al tempo stesso una maggior convergenza verso lo stakeholder model dovrebbe garantire una crescita più “equilibrata” e strategie / scelte più sostenibili. A livello macro vi è invece la necessità di definire un contesto burocratico e normativo maggiormente chiaro e trasparente, soprattutto in paesi come il nostro. Trasparenza, velocità,  certezza e prevedibilità sono elementi molto preziosi per poter attrarre potenziali investitori, risorse umane qualificate e capitali internazionali. A ciò si aggiunge la necessità di: rivedere la fiscalità che colpisce le imprese, fare un piano per le infrastrutture da realizzare a breve sia sul lato dei trasporti che della comunicazione.

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